Open Way presenta gli eventi collaterali dell'edizione 2013
- Martedì 26 novembre ore 17.30
Fausto De Stefani (incontro)
Il primo evento collaterale, organizzato durante l'esposizione delle opere all'interno delle sale che ospitano la mostra Open Way, sarà quello con l’alpinista italiano Fausto De Stefani (26 novembre ore 17.30) che presenterà i suoi progetti educativi legati al rapporto fra educazione e natura.
Asolano di nascita, è stato il secondo alpinista italiano ed il sesto al mondo ad aver scalato tutte le quattordici vette superiori agli 8000 metri (anche se l'impresa non è unanimemente accettata). Tutte le salite sono state compiute senza l'uso di bombole d'ossigeno, eccetto quella sull'Everest nel 1996.
Nel 1988 è tra soci fondanti dell'associazione internazionale Mountain Wilderness, della quale dal 1993 è garante internazionale e con cui ha organizzato la spedizione internazionale "Free K2" per la pulizia del monte dai quintali di rifiuti accumulati in anni dalle precedenti spedizioni.
Si è distinto per varie iniziative umanitarie in Nepal ed altre zone. È ambientalista e fotografo naturalista, con una collezione di circa 15.000 diapositive, alcune delle quali esposte in varie città europee.
Da anni con la associazione Senza Frontiere (www.senzafrontiere.com) porta avanti la costruzione di scuole per bambini senza fissa dimora in Nepal (5 scuole già realizzate), laboratorio artistico-artigianale e ambulatorio in fase di costruzione. Da solo attraverso centinaia di iniziative ogni anno raccoglie innumerevoli fondi per mandare avanti questi progetti in Nepal e non solo.
Molti sono i progetti realizzati, con l'aiuto dei sostenitori dell'associazione, in tutto il mondo (click per andare alla pagina dei progetti).
Info:
it.wikipedia.org/wiki/Fausto_De_Stefani
www.facebook.com/pages/Fausto-de-Stefani
www.senzafrontiere.com
Ultimo libro: Mani che scalano il cielo
Un'evento culturale di notevole spessore con un personaggio straordinario vi attende presso lo Spazio Leoni11 (via Leoni n°11, Verona). Inviate la vostra disponibilità per partecipare all'incontro all'indirizzo [email protected]
Il primo evento collaterale, organizzato durante l'esposizione delle opere all'interno delle sale che ospitano la mostra Open Way, sarà quello con l’alpinista italiano Fausto De Stefani (26 novembre ore 17.30) che presenterà i suoi progetti educativi legati al rapporto fra educazione e natura.
Asolano di nascita, è stato il secondo alpinista italiano ed il sesto al mondo ad aver scalato tutte le quattordici vette superiori agli 8000 metri (anche se l'impresa non è unanimemente accettata). Tutte le salite sono state compiute senza l'uso di bombole d'ossigeno, eccetto quella sull'Everest nel 1996.
Nel 1988 è tra soci fondanti dell'associazione internazionale Mountain Wilderness, della quale dal 1993 è garante internazionale e con cui ha organizzato la spedizione internazionale "Free K2" per la pulizia del monte dai quintali di rifiuti accumulati in anni dalle precedenti spedizioni.
Si è distinto per varie iniziative umanitarie in Nepal ed altre zone. È ambientalista e fotografo naturalista, con una collezione di circa 15.000 diapositive, alcune delle quali esposte in varie città europee.
Da anni con la associazione Senza Frontiere (www.senzafrontiere.com) porta avanti la costruzione di scuole per bambini senza fissa dimora in Nepal (5 scuole già realizzate), laboratorio artistico-artigianale e ambulatorio in fase di costruzione. Da solo attraverso centinaia di iniziative ogni anno raccoglie innumerevoli fondi per mandare avanti questi progetti in Nepal e non solo.
Molti sono i progetti realizzati, con l'aiuto dei sostenitori dell'associazione, in tutto il mondo (click per andare alla pagina dei progetti).
Info:
it.wikipedia.org/wiki/Fausto_De_Stefani
www.facebook.com/pages/Fausto-de-Stefani
www.senzafrontiere.com
Ultimo libro: Mani che scalano il cielo
Un'evento culturale di notevole spessore con un personaggio straordinario vi attende presso lo Spazio Leoni11 (via Leoni n°11, Verona). Inviate la vostra disponibilità per partecipare all'incontro all'indirizzo [email protected]
Domenica 1 dicembre ore 17.00
Eleonora Francioni (presentazione Gioielli Scultura)
La cera dipinta, incisa, scalfita e tal volta colata prende forma tra le mani di Eleonora.
Il metallo fuso si fa spazio tra cavità create dalla cera nel calco; è la fusione a cera persa, quella scelta dall'autrice per realizzare i bozzetti per le sue sculture, ora gioielli da indossare. Quei gioielli che sin da bambina ha visto creare da suo padre orafo fiorentino, con il quale ha collaborato sin dalle prime esperienze lavorative.
I GioielliScultura, come ama definirli l'autrice, realizzati prevalentemente in bronzo, sembrano attraversare molteplici epoche, fondendosi in un unico ed esclusivo modo d'interpretare l'accessorio.
MateriEmotive, Brush, Frammenti Scultorei, Hammer e Figu Morisca sono le collezioni che Eleonora Francioni presenta a Verona presso la mostra Open Way ognuna delle quali, attraverso una ricerca artistica di segno e matericità, riesce a differenziarsi dal gioiello comune conservando nonostante ciò il fascino dell'oreficeria tradizionale.
Eleonora Francioni nasce a Firenze nel 1978 e cresce a Greve in Chianti.
Diplomata in pittura all'Accademia di Belle Arti di Firenze si affaccia con curiosità nel mondo dell'arte contemporanea, creando opere che si avvicinano all'arte informale italiana e mostra particolare interesse per la sperimentazione di più materiali. Dopo pochi anni si trasferisce in Versilia e, in seguito ad una lunga esperienza maturata nel mondo del Carnevale di Viareggio, affina la sua tecnica nel modellato realizzando opere di grande dimensioni nel proprio laboratorio a Viareggio. La vicinanza al mondo della scultura di Pietrasanta, dove tutt'ora abita, le permette di rivolgersi con più attenzione alle tecniche di fusione per grandi opere in bronzo e alluminio.
Nel 2010 fonda con il suo compagno di vita la 23 Artstudio; insieme si cimentano nelle fusioni in diretta col metallo liquido, un dripping metallico che rafforza il legame tra la sua formazione pittorica e l'esperienza scultorea.
Alcuni dei suoi pezzi unici realizzati in microfusione sono stati presentati in gallerie e fiere d'arte contemporanea. La fortunata partecipazione a Macef Milano nell'anno 2013 come giovane designer l'ha spinta a dedicarsi con maggiore interesse all'arte orafa.
Info:
Official page Gioielli Scultura di Eleonora Francioni
www.facebook.com/23ArtstudioGallery
foto Gioielli Scultura
Un'ottima occasione per osservare da vicino le splendide, ed uniche, creazioni in bronzo dell'artista italiana presso lo Spazio Leoni11 (via Leoni n°11, Verona). Inviate la vostra disponibilità per partecipare all'incontro all'indirizzo [email protected]
La cera dipinta, incisa, scalfita e tal volta colata prende forma tra le mani di Eleonora.
Il metallo fuso si fa spazio tra cavità create dalla cera nel calco; è la fusione a cera persa, quella scelta dall'autrice per realizzare i bozzetti per le sue sculture, ora gioielli da indossare. Quei gioielli che sin da bambina ha visto creare da suo padre orafo fiorentino, con il quale ha collaborato sin dalle prime esperienze lavorative.
I GioielliScultura, come ama definirli l'autrice, realizzati prevalentemente in bronzo, sembrano attraversare molteplici epoche, fondendosi in un unico ed esclusivo modo d'interpretare l'accessorio.
MateriEmotive, Brush, Frammenti Scultorei, Hammer e Figu Morisca sono le collezioni che Eleonora Francioni presenta a Verona presso la mostra Open Way ognuna delle quali, attraverso una ricerca artistica di segno e matericità, riesce a differenziarsi dal gioiello comune conservando nonostante ciò il fascino dell'oreficeria tradizionale.
Eleonora Francioni nasce a Firenze nel 1978 e cresce a Greve in Chianti.
Diplomata in pittura all'Accademia di Belle Arti di Firenze si affaccia con curiosità nel mondo dell'arte contemporanea, creando opere che si avvicinano all'arte informale italiana e mostra particolare interesse per la sperimentazione di più materiali. Dopo pochi anni si trasferisce in Versilia e, in seguito ad una lunga esperienza maturata nel mondo del Carnevale di Viareggio, affina la sua tecnica nel modellato realizzando opere di grande dimensioni nel proprio laboratorio a Viareggio. La vicinanza al mondo della scultura di Pietrasanta, dove tutt'ora abita, le permette di rivolgersi con più attenzione alle tecniche di fusione per grandi opere in bronzo e alluminio.
Nel 2010 fonda con il suo compagno di vita la 23 Artstudio; insieme si cimentano nelle fusioni in diretta col metallo liquido, un dripping metallico che rafforza il legame tra la sua formazione pittorica e l'esperienza scultorea.
Alcuni dei suoi pezzi unici realizzati in microfusione sono stati presentati in gallerie e fiere d'arte contemporanea. La fortunata partecipazione a Macef Milano nell'anno 2013 come giovane designer l'ha spinta a dedicarsi con maggiore interesse all'arte orafa.
Info:
Official page Gioielli Scultura di Eleonora Francioni
www.facebook.com/23ArtstudioGallery
foto Gioielli Scultura
Un'ottima occasione per osservare da vicino le splendide, ed uniche, creazioni in bronzo dell'artista italiana presso lo Spazio Leoni11 (via Leoni n°11, Verona). Inviate la vostra disponibilità per partecipare all'incontro all'indirizzo [email protected]
- Mercoledì 4 dicembre ore 21.00 (alle ore 19.00 si terrà una visita guidata della mostra Open Way)
Francesco De Filippo e Maria Frega (presentazione libro)
Terzo evento collaterale sempre all'interno delle sale riservate alla mostra Open Way. Il giornalista-scrittore Francesco De Filippo presenterà il suo libro Scampia e Cariddi - Viaggio tra i giovani del sud altempo della crisi insieme alla co-autrice Maria Frega, un’inchiesta appassionata ma obiettiva, nella convinzione che quella del Meridione sarebbe una sconfitta dell’Italia.
Francesco De Filippo è nato a Napoli nel 1960. Giornalista all'Agenzia ANSA, vive a Roma dal 1995 e, dal 2011, anche a Trieste.
Ha lavorato a Il Sole 24 Ore, è stato redattore capo di una rivista nazionale di cultura (Arte & Carte), presidente di una cooperativa di informazione e comunicazione (Informedia), addetto stampa di organizzazioni locali e nazionali. E' stato spesso inviato, anche all'estero.
Ha scritto undici libri, sei romanzi e cinque saggi, e ne ha curati due. Il romanzo d'esordio, Una storia anche d'amore (Rizzoli, 2001) ha vinto il premio Cypraea, è entrato in cinquina per il Premio Berto ed è stato finalista al Premio Arezzo. Il successivo, L'affondatore di gommoni (Arnoldo Mondadori Editore, 2004), è stato pubblicato nella Repubblica Ceca e in Francia dove è stato selezionato per il Supercampiello Europa e per il prestigioso premio Polar. La regista Maria Luisa Bigai ha ricavato dal romanzo una pièce teatrale dal titolo Bestie da sbarco/Sconcerto, con performance di tre musicisti jazz, portandolo in scena a Roma e Cosenza.
Nel 2013 è stato ospite di una résidence d'auteur in Provenza in occasione dell'evento "Marseille-Provence 2013 - Capitale Européenne de la Culture".
Maria Frega, sociologa, è di Lungro (Cosenza) e vive a Roma, dove si è laureata alla Sapienza e si è perfezionata in Comunicazione e Diritto dei Popoli alla Fondazione Lelio Basso. Collabora con quotidiani e periodici, analizzando e raccontando fenomeni sociali (multiculturalismo e minoranze, lavoro) e culturali.
Scampia e Cariddi - Viaggio tra i giovani del sud altempo della crisi è il suo primo libro.
Info:
www.francescodefilippo.it
it.wikipedia.org/wiki/Francesco_De_Filippo
Official Page Scampia e Cariddi
mariafrega.blogspot.it
Una presentazione a due voci, in esclusiva, di un libro-inchiesta che lascia il lettore senza parole per quello che scoprirà sul Bel Paese, vi attende presso lo Spazio Leoni11 (via Leoni n°11, Verona).
Inviate la vostra disponibilità per partecipare all'incontro all'indirizzo [email protected]
Terzo evento collaterale sempre all'interno delle sale riservate alla mostra Open Way. Il giornalista-scrittore Francesco De Filippo presenterà il suo libro Scampia e Cariddi - Viaggio tra i giovani del sud altempo della crisi insieme alla co-autrice Maria Frega, un’inchiesta appassionata ma obiettiva, nella convinzione che quella del Meridione sarebbe una sconfitta dell’Italia.
Francesco De Filippo è nato a Napoli nel 1960. Giornalista all'Agenzia ANSA, vive a Roma dal 1995 e, dal 2011, anche a Trieste.
Ha lavorato a Il Sole 24 Ore, è stato redattore capo di una rivista nazionale di cultura (Arte & Carte), presidente di una cooperativa di informazione e comunicazione (Informedia), addetto stampa di organizzazioni locali e nazionali. E' stato spesso inviato, anche all'estero.
Ha scritto undici libri, sei romanzi e cinque saggi, e ne ha curati due. Il romanzo d'esordio, Una storia anche d'amore (Rizzoli, 2001) ha vinto il premio Cypraea, è entrato in cinquina per il Premio Berto ed è stato finalista al Premio Arezzo. Il successivo, L'affondatore di gommoni (Arnoldo Mondadori Editore, 2004), è stato pubblicato nella Repubblica Ceca e in Francia dove è stato selezionato per il Supercampiello Europa e per il prestigioso premio Polar. La regista Maria Luisa Bigai ha ricavato dal romanzo una pièce teatrale dal titolo Bestie da sbarco/Sconcerto, con performance di tre musicisti jazz, portandolo in scena a Roma e Cosenza.
Nel 2013 è stato ospite di una résidence d'auteur in Provenza in occasione dell'evento "Marseille-Provence 2013 - Capitale Européenne de la Culture".
Maria Frega, sociologa, è di Lungro (Cosenza) e vive a Roma, dove si è laureata alla Sapienza e si è perfezionata in Comunicazione e Diritto dei Popoli alla Fondazione Lelio Basso. Collabora con quotidiani e periodici, analizzando e raccontando fenomeni sociali (multiculturalismo e minoranze, lavoro) e culturali.
Scampia e Cariddi - Viaggio tra i giovani del sud altempo della crisi è il suo primo libro.
Info:
www.francescodefilippo.it
it.wikipedia.org/wiki/Francesco_De_Filippo
Official Page Scampia e Cariddi
mariafrega.blogspot.it
Una presentazione a due voci, in esclusiva, di un libro-inchiesta che lascia il lettore senza parole per quello che scoprirà sul Bel Paese, vi attende presso lo Spazio Leoni11 (via Leoni n°11, Verona).
Inviate la vostra disponibilità per partecipare all'incontro all'indirizzo [email protected]
- Domenica 15 dicembre ore 18.00
the mothership (concerto site specific)
Finissage spettacolare per la mostra Open Way. Un evento unico, un pomeriggio di musica site specific da lasciare tutti (dai giovani ai meno giovani) senza fiato.
the mothership lavora con il suono, con la musica, ma the mothership non è una band. È il nome di un progetto, una sorta di workshop creativo che ha a che fare con l’udibile. Realizza performance sonore per situazioni e luoghi differenti, valorizzandoli. Quindi non si interfaccia con lo stile o con il genere, la sua produzione varia a seconda delle situazioni.
the mothership produce sound specific, ossia una sonorità progettata per una situazione unica. Da poco più di un anno a questa parte ha prodotto e realizzato cinque differenti eventi, due dei quali accompagnati da documenti audio.
Ogni opera diviene così un pezzo unico, un’esperienza sensoriale singola, in quanto non riproducibile In questo senso si oppone in maniera decisa alla produzione musicale di consumo, che fa della reiterazione il proprio cardine.
Proprio perché è un progetto che si interfaccia con situazioni differenti, the mothership non coinvolge al proprio interno sempre le medesime personalità. A un nucleo centrale composto da Giovanni de Flego, Michele Zazzara, Pierpaolo de Flego e Tomaso Donini si sono via via affiancati attori, grafici, videomaker e altri musicisti.
Le performance di the mothership sono ovviamente, innanzitutto, intrattenimento: l’obiettivo è creare un rituale collettivo al fine di coinvolgere a fondo i partecipanti nel vortice di citazioni, rivisitazioni e contemporaneità.
Info:
Official Page the mothership
Un pomeriggio straordinario sarà proposto presso lo Spazio Leoni11 (via Leoni n°11, Verona).
Inviate la vostra disponibilità per partecipare all'evento all'indirizzo [email protected]
Finissage spettacolare per la mostra Open Way. Un evento unico, un pomeriggio di musica site specific da lasciare tutti (dai giovani ai meno giovani) senza fiato.
the mothership lavora con il suono, con la musica, ma the mothership non è una band. È il nome di un progetto, una sorta di workshop creativo che ha a che fare con l’udibile. Realizza performance sonore per situazioni e luoghi differenti, valorizzandoli. Quindi non si interfaccia con lo stile o con il genere, la sua produzione varia a seconda delle situazioni.
the mothership produce sound specific, ossia una sonorità progettata per una situazione unica. Da poco più di un anno a questa parte ha prodotto e realizzato cinque differenti eventi, due dei quali accompagnati da documenti audio.
Ogni opera diviene così un pezzo unico, un’esperienza sensoriale singola, in quanto non riproducibile In questo senso si oppone in maniera decisa alla produzione musicale di consumo, che fa della reiterazione il proprio cardine.
Proprio perché è un progetto che si interfaccia con situazioni differenti, the mothership non coinvolge al proprio interno sempre le medesime personalità. A un nucleo centrale composto da Giovanni de Flego, Michele Zazzara, Pierpaolo de Flego e Tomaso Donini si sono via via affiancati attori, grafici, videomaker e altri musicisti.
Le performance di the mothership sono ovviamente, innanzitutto, intrattenimento: l’obiettivo è creare un rituale collettivo al fine di coinvolgere a fondo i partecipanti nel vortice di citazioni, rivisitazioni e contemporaneità.
Info:
Official Page the mothership
Un pomeriggio straordinario sarà proposto presso lo Spazio Leoni11 (via Leoni n°11, Verona).
Inviate la vostra disponibilità per partecipare all'evento all'indirizzo [email protected]