Francesca Castro (Livorno)
Francesca Castro, artista
livornese, si è formata con un percorso di ricerca tecnica variegato che l’ha
portata da un approccio iniziale da autodidatta ad uno studio nell’ambito della
grafica e cinema d’animazione, per giungere ad una ricerca pittorica che è
sempre stata un suo grande interesse. Dopo l’incontro con la scuola di Arti
Evasive di Livorno, Castro si dedica alla pittura impegnandosi in diverse
esposizioni collettive come quella del Premio Nazionale di Arte Contemporanea
Rotonda e presentando la propria ricerca anche in alcune collettive come Danza in tela e In punta di Piedi presso la Temporary Gallery a Livorno.
La poetica creativa di Francesca Castro è legata in modo intenso alla figura della ballerina. L’apparente ed immediato legame che potrebbe sovvenire è chiaramente con Edgard Degas. Tuttavia il riferimento è fuorviante dal momento che l’artista livornese, salvo in rari casi, analizza il soggetto della ballerina come figura unica nell’opera e non inserendola in un contesto collettivo. Ciascuna ballerina di Francesca Castro vorrebbe rivelarci la propria proiezione del mondo, il proprio modo di ascoltare la musica, tramutandola in movimento. Se è possibile concordare sul fatto che la danza possa dischiudere ciò che la musica cela, allora le sue ballerine sono uno snodo che consegna all’osservatore, sotto forma di immobile gestualità, la musica che non può sentire. L’opera ci induce quindi a immaginare una danza, a sentire una melodia che è il punto d’incontro tra noi e l’opera stessa.
La scelta cromatica per le composizioni è un altro elemento particolarmente interessante: le opere sono spesso costruite da fusioni di bianchi e neri che si intersecano talvolta con scarni interventi di colore, prevalentemente rosso. Colore che, per le sue frequenze morbide, è spesso lo strumento e lo spiraglio con cui l’osservatore entra nell’opera.
La solitudine dei soggetti di Francesca Castro viene enfatizzata dalla scelta che l’autrice fa nel disporre la fonte di luce, distante, invisibile nel quadro. Questa luce così direzionata e radente, così caravaggesca, è un elemento di forte curiosità: avviene qualcosa fuori dall’opera che riguarda questi soggetti. Quale sia la natura di questa fonte luminosa è un mistero cui ciascun osservatore ha la possibilità di rispondere.
Info:
http://www.castrofrancesca.com
[email protected]
La poetica creativa di Francesca Castro è legata in modo intenso alla figura della ballerina. L’apparente ed immediato legame che potrebbe sovvenire è chiaramente con Edgard Degas. Tuttavia il riferimento è fuorviante dal momento che l’artista livornese, salvo in rari casi, analizza il soggetto della ballerina come figura unica nell’opera e non inserendola in un contesto collettivo. Ciascuna ballerina di Francesca Castro vorrebbe rivelarci la propria proiezione del mondo, il proprio modo di ascoltare la musica, tramutandola in movimento. Se è possibile concordare sul fatto che la danza possa dischiudere ciò che la musica cela, allora le sue ballerine sono uno snodo che consegna all’osservatore, sotto forma di immobile gestualità, la musica che non può sentire. L’opera ci induce quindi a immaginare una danza, a sentire una melodia che è il punto d’incontro tra noi e l’opera stessa.
La scelta cromatica per le composizioni è un altro elemento particolarmente interessante: le opere sono spesso costruite da fusioni di bianchi e neri che si intersecano talvolta con scarni interventi di colore, prevalentemente rosso. Colore che, per le sue frequenze morbide, è spesso lo strumento e lo spiraglio con cui l’osservatore entra nell’opera.
La solitudine dei soggetti di Francesca Castro viene enfatizzata dalla scelta che l’autrice fa nel disporre la fonte di luce, distante, invisibile nel quadro. Questa luce così direzionata e radente, così caravaggesca, è un elemento di forte curiosità: avviene qualcosa fuori dall’opera che riguarda questi soggetti. Quale sia la natura di questa fonte luminosa è un mistero cui ciascun osservatore ha la possibilità di rispondere.
Info:
http://www.castrofrancesca.com
[email protected]